sabato 21 febbraio 2015



Studi ad acquarello sulla deposizione di Van der Weyden.
Morte e resurrezione.

seguito

E' finalmente venuto alla luce il terzo particolare della deposizione di Van der Weyden.








Il Cristo deposto al centro dell'opera.







































Maria Maddalena




il progetto continua..........





Giuseppe d'Arimatea, quinto ed ultimo ritratto del progetto.




domenica 15 febbraio 2015


 Icone.



Lungi dal voler  essere un corso di icone, questa pagina è soltanto la documentazione fotografica dei vari passaggi tecnici per ottenere su tavola di legno gessata e dorata a foglia, una immagine sacra;
non verrà quindi  nemmeno affrontato il complesso significato che si cela dietro la realizzazione di una icona .
Era  un sogno che inseguivo da anni e quando ho saputo di questo laboratorio guidato da Fatima, presso l'Associazione CreArti, di cui sono socio, mi sono iscritto con grande piacere e curiosità.
Tralascierò anche la ricetta dello stucco  che serve per ricoprire la tavola, in questo caso di legno di tiglio, in quanto rientra in un argomento decisamente specifico.

Ho scelto quindi l'immagine che avrei voluto riprodurre sulla tavola




e la tavola di legno a forma rettangolare con culla, con il bordo rilevato.




Per prima cosa, dopo aver leggermente inciso il legno con un cutter a linee diagonali in entrambe le direzioni, creando così una griglia, per facilitare l'adesione della colla, la tavola è stata ricoperta di colla di coniglio in abbondante strato e su di essa è stata fatta aderire una tela leggerissima di garza.























Asciugatasi la tela è iniziata la gessatura con stucco caldo costituito da gesso di bologna, colla di coniglio e acqua;
sono state passate almeno otto/nove mani di questo composto, sempre attendendo la completa asciugatura di uno strato prima di passare al successivo.




















Quando lo strato di gessatura ha raggiunto uno spessore importante si è passati alla levigatura dello stucco con carta vetrata di grana progressivamente più fine, fino ad ottenere una superficie liscia e regolare.
Si è passato poi al trasferimento del disegno per ricalco a matita, su carta trasparente, ripassandolo poi anche sul rovescio del foglio; fatto poi aderire il foglio alla tavola si è proceduto nuovamente al ricalco, ottenendo un effetto carta copiativa che ha lasciato una leggera traccia del disegno sul gesso.



















A questo punto si procede alla stesura del bolo, sempre per strati sovrapposti, fino ad ottenere una buona copertura della tavola;  si procede poi alla doratura ricoprendo il bolo con la foglia d'oro che andrà poi in seguito patinato con la pietra d'agata e rifinito.






















Si passerà quindi alla stesura dei colori base nelle varie campiture, utilizzando pigmenti disciolti in una miscela di tuorlo d'uovo e aceto, secondo le tecniche tradizionali.
Nel fare questo si procederà prima usando tonalità scure e procedendo poi, per strati successivi, prima agli scurimenti e poi agli schiarimenti, dove sarà necessario per raggiungere gli effetti di luce ed ombra.

































Continua.....................